COSTA OVEST
 
ANNUAL #2

 

 

PER L’ANIMA DI TIGRA

 

(OVVERO: PIOVONO GATTI E MAGARI ANCHE CANI)

 

Di Carlo Monni

 

 

PROLOGO

 

 

            C’era una volta, tanto tempo fa, in un lontano paese europeo, uno stregone che mutò due gatti, un maschio ed una femmina, in creature di aspetto ed intelligenza umanoide. Lo stregone, il cui nome era Ebrok creò allo stesso modo altri uomini e donne gatto, ma il suo esperimento divenne presto incontrollabile: a parte la prima coppia, Flavius ed Helene, gli altri membri del Popolo Felino si rivelarono corrotti e crudeli e per giunta si riproducevano a velocità incredibile, minacciando la stessa sopravvivenza della specie umana. Prima che fosse troppo tardi, una congrega di stregoni riuscì a bandire tutti i membri del Popolo Felino in un reame extradimensionale da dove solo uno di loro, quando evocato appropriatamente, poteva tornare sulla terra per servire chi l’aveva evocato, costui fu chiamato Balkathar. Solo Flavius ed Helene sfuggirono al bando, grazie anche ad un magico amuleto che permetteva loro di assumere le sembianze di normali esseri umani. I due divennero sia esperti stregoni che esperti scienziati e, grazie alle loro arti, riuscirono a trasformare una comune donna in un ibrido di umano e felino: Tigra. Evocarono il Balkathar e lo fecero accoppiare con Tigra. Da questa unione nacque un nuovo ramo del Popolo Felino, capace di apparire umano e confondersi tra i normali umani. Questa branca del Popolo Felino si rivelò non totalmente corrotta e pronta anche a difendere l’Umanità quando fosse stato necessario.

            Nessuno sa esattamente quanti ne siano sopravvissuti sino ad oggi, ma uno di essi, la Dottoressa Joanne Tumolo, prese sotto la sua ala protettiva una giovane donna di Chicago, Greer Grant, allieva brillante, che aveva ripreso a studiare dopo la morte del marito, un poliziotto di nome Bill Nelson.

            Greer era una donna in gamba, decisa a farsi strada e dimostrare di essere alla pari dei maschi. Grazie ad un fantastico costume ed un preparato chimico inventati dalla dottoressa Tumolo Greer divenne la supereroina nota come Cat.

            Un giorno fu ferita ed il solo modo che la Dottoressa Tumolo trovò per salvarle la vita fu di trasformarla in Tigra. Da allora Greer ha vissuto straordinarie avventure, ha lavorato al fianco di vari eroi, ha militato nei Fantastici Quattro, sia pure per brevissimo tempo, e nei Vendicatori, ha perso e riguadagnato la sua umanità più di una volta ed altrettanto spesso ha ceduto al suo lato oscuro e selvaggio.[1]

            Oggi il suo passato è tornato a presentarle il conto.

 

            Sola nella sua stanza Greer Grant Nelson getta uno sguardo sul letto. L’Amuleto di Tigra è lì, posato sul cuscino. Eppure lei era convinta di averlo rimesso dentro al comodino giorni fa. Come…?

Istintivamente lo prende in mano. È caldo e pulsa, la sta chiamando, lo sente: una voce che non è una voce e le arriva direttamente al cervello, un richiamo a cui non è certa di saper resistere. Ma perché resistere, poi? In fondo non è questo il suo destino? Essere Tigra? Slaccia i cordoni dell’amuleto,[2] lo contempla per un istante che a lei appare lunghissimo, poi lo avvicina al suo collo.

Come aderisce alla gola di Greer, l’amuleto comincia a risplendere, sembra fondersi con la carne della giovane donna, il suo calore si diffonde in tutto il corpo di Greer e lei comincia a mutare, le sue vesti si strappano sotto la forza della mutazione, lasciandola completamente nuda, la sua pelle si ricopre di una sottilissima pelliccia fulva, i suoi denti diventano sottilmente più aguzzi, le unghie delle mani e dei piedi si tramutano in artigli, mentre anche le sue scarpe si lacerano, e dal profondo della sua gola sale un grido che diventa una sorta di osceno incrocio tra un ruggito ed un miagolio di soddisfazione troppo a lungo repressa.

Tigra è rinata ed in un reame ai confini stessi dell’Inferno qualcuno ride.

 

 

1.

 

 

            Un nuovo giorno è cominciato alla Hacienda dei Vendicatori Costa Ovest, un giorno di ordinaria routine per la giovane cameriera ispanica di nome Maria… o almeno così crede lei. Bussa alla porta della stanza di quella donna dai capelli neri che da qualche tempo è ospite dei Vendicatori. Non è compito suo fare domande personali sui padroni di casi ed i loro ospiti, ed il suo capo, Ramon Delgado, non le permetterebbe mai, ma Maria si è fatta l’idea che sia un ex membro del gruppo, una specie di supereroina in pensione, se ne esistono. Non ottiene alcuna risposta al suo bussare e chiama ad alta voce l’occupante della stanza un paio di volte, poi, infine, si decide ad aprire la porta col suo passepartout. Ciò che vede non può certo essere definito sconvolgente, ma è quantomeno insolito: il letto è intatto, a parte una leggera incavatura laddove potrebbe essersi seduto qualcuno, sul pavimento sono sparsi i resti di abiti stracciati. Non ci vuole molto intuito a Maria per capire che qualcosa di strano è successo e così fa quello che chiunque altro farebbe al posto suo: corre ad avvertire il suo capo.

            Un giorno nuovo è iniziato e non sarà un giorno normale, ma coloro che si fanno chiamare Vendicatori ci sono abituati.

 

            Quicksilver termina la sua corsa proprio di fronte ad un Henry Pym pensieroso.

-Nessuna traccia di Greer in tutta la tenuta.- dice –Ho setacciato quasi tutta la Palos Verdes Drive senza esito.-

-E così è semplicemente scomparsa?- commenta U.S.Agent –Sinceramente non riesco a crederlo… a meno che…-

-A meno che…?- chiede Polaris.

-Nessuno di voi Ha notato che manca qualcosa da questa stanza?-

-E cosa?- chiede Calabrone –Aspetta un momento, vuoi dire…-

-L’amuleto di Tigra, certo.- ribadisce U.S.Agent –So che lei lo teneva qui. Certo, potrebbe essere in cassetto, ma il mio istinto…-

            Non ha fatto in tempo a finire nemmeno la frase che Quicksilver ha già finito di perquisire l’intera stanza. I presenti sono a stento riusciti a distinguere una scia blu.

-Non c’è.- proclama.

-Pensate anche voi quello che penso io?- chiede Calabrone.

-Se qualcuno si degnasse di informare anche noi ignari passanti…- sbuffa Lorna Dane.

-Tempo fa, nei panni di Tigra, Greer ebbe una… regressione.- inizia a spiegare Hank Pym.

-Dì pure che era diventata più felina che donna…- interviene U.S.Agent -… una grossa gatta incapace di parlare e pensare. Per bloccarla dovesti rimpicciolirla, ma poi lei scappò ed accadde qualcosa che la fece ritornare normale. C’entrava quell’amuleto, anche se non ho mai capito tutti i particolari.-

-Tutto giusto, ma non so quanto possa aiutarci. Tu pensi che abbia deciso di indossare l’amuleto e che quando l’ha fatto si sia trasformata in Tigra e sia diventata selvaggia?-

-Hai delle spiegazioni migliori, dottore?- replica con tono lievemente sarcastico U.S.Agent.-

-Per la verità, no.-

-Scusate…- interviene improvvisamente Crystal -… forse è una mia impressione, eppure… non sembra anche a voi che anche se la finestra è rimasta aperta per ore qui dentro ristagni un certo odore?-

-Ora che mi ci fai pensare… si.- commenta Quicksilver e mi sembra che sia un vago odore di…-

-Zolfo.-  conclude Starfox, poi guarda gli altri membri del gruppo, i cui volti si sono improvvisamente incupiti. –Che c’è?- chiede –Ho forse detto qualcosa di male?-

 

            Una stanza in una clinica privata. Qui la dottoressa Jane Tumolo riposa. Quel che resta di lei, perlomeno, visto che, da quando è stata operata per toglierle un cosiddetto chip neurale di controllo mentale fattole innestare da un pazzoide di nome Kenneth Donalbain,[3] è finita in stato catatonico. Non ci sono apparenti cause fisiologiche per il suo stato e le migliori equipe mediche della Nazione non sanno cosa fare con lei.

            Così Joanne Tumolo non è in grado di accorgersi che la finestra della sua stanza è stata aperta o di percepire quel rumore che sembra un cupo miagolio. Poi chiunque o qualunque cosa fosse lì con lei, sparisce rapidamente com’è venuto.

 

            U.S.Agent scuote la testa.

-Io odio la magia.- proclama.

-Non credo che nessuno di noi la ami particolarmente Agent.- replica Calabrone –Con tante scuse a tua sorella Wanda, ovviamente, Pietro.-

-Non fa niente.- risponde Quicksilver –Anch’io mi sono spesso trovato a disagio con i poteri di Wanda, anche se lei non è mai stata una vera strega, nonostante gli insegnamenti di Agatha Harkness.-

-Agatha!- esclama Crystal –Lei ha aiutato Tigra l’altra volta e forse lo farà ancora. Lei è una vecchia amica e ci aiuterà se può.-

-Non è che mi vada molto a genio quella vecchia strega…- borbotta Quicksilver -… ma ammetto che potrebbe davvero aiutarci.-

-Potrei offendermi per come mi hai chiamato Pietro Maximoff… se non fossi effettivamente una strega ed anche vecchia...  più vecchia di quanto credi.-

            Al suono di quella voce improvvisa, tutti si volgono verso la porta del salone, dove è apparsa la figura di quella che sembra, anche dall’abbigliamento una tranquilla vecchietta d’altri tempi, ma nei cui occhi brilla un lampo di divertita malizia, così come negli occhi del gatto nero che porta in grembo.

 

 

2.

 

 

            Dal notiziario WWN Notizie 24 su 24:

<<…ed ora una curiosità da Los Angeles: continuano gli avvistamenti di una specie di felino in giro per la città. Al momento nessuno è stato capace di dare un’esatta descrizione di questa… apparizione: c’è chi afferma che è una grossa pantera, chi parla di un giaguaro, chi dice che aveva un aspetto quasi umano. Los Angeles ci ha abituato a molte stranezze nel corso degli anni, specie da quando è divenuta sede delle attività di alcuni supereroi, tra cui la filiale della Costa Ovest dei Vendicatori, per non parlare delle attività di un certo numero di supercriminali. A questo punto sorge spontanea una domanda: forse la supereroina conosciuta come Tigra è tornata per riunirsi ai Vendicatori oppure c’è in giro un, perdonatemi l’espressione, gatto mannaro sul modello del licantropo che in molti sostengono che si aggirasse tra Venice e Hollywood alcuni anni fa?>>

 

            Agatha Harkness siede tranquilla sorseggiando un the, mentre la piccola Luna le siede in grembo tirandole lo scialle, cosa che lei sopporta con molta pazienza.

-Naturalmente mi scuso per l’entrata un po’ teatrale…- dice -… ma con l’età mi concedo sempre più spesso un po’ di vanità. Comunque sia, ho sentito una perturbazione del piano astrale e non ho resistito alla curiosità di indagare, anche perché ho percepito che erano all’opera forze con cui ho già avuto a che fare in passato. Mi dite che Greer Nelson è scomparsa?-

-Si… e con lei anche l’amuleto che aveva di recente recuperato.- risponde Calabrone.

-Posso vedere la sua stanza adesso?-

-Certo Mrs. Harkness, mi segua.-

            Agatha porge Luna alla madre e s’incammina per le scale, il suo gatto Ebony la precede con pochi balzi e lo trovano fermo sulla soglia della stanza, che ringhia a qualcosa di invisibile.

-Buono Ebony.- fa Agatha prendendolo in braccio –Ebony sente una presenza maligna al lavoro qui, ma ora se n’è andata, anche se ha lasciato delle tracce.-

-L’odore di zolfo.- esclama U.S.Agent –Lo sapevo: qui c’è all’opera quel Mefisto o quell’altro spostato di Satannish.-

-Non saltare a conclusioni affrettate U.S. Agent.- ribatte Agatha -Le facce del male sono molteplici e Mefisto e Satannish, con cui già avete avuto a che fare in passato, non sono altro che due aspetti dello stesso Male ultraterreno.-

-Se intende il Diavolo, signora…- replica John Walker -… ci credo come ogni buon Cristiano, ma non intendo certo dargliela vinta.-

-Diavoli? Magia?- interviene Lorna Dane –Non sono certa di credere a queste cose.-

-Non hai mai avuto a che fare con la magia?- chiede She-Hulk –Eppure devo aver letto che gli X-Men…-

-Beh… non hai torto, ma io mi sento sempre molto a disagio se si parla di queste cose.-

-Ti capisco.- interviene Quicksilver. Ma da quando io e Wanda abbiamo combattuto il demone Chthon che cercava di impadronirsi dell’anima di mia… di nostra sorella ho una mentalità più aperta al riguardo.-

            Polaris cerca di non darlo a vedere, ma quell’accenno di Pietro alla loro parentela l’ha un po’ turbata. Ancora non riesce a capacitarsi pienamente di essere figlia di Magneto e che Quicksilver e Scarlet sono suoi fratellastri. Si sorprende di come Pietro sembri aver accettato la cosa senza eccessivi problemi.

            In quel mentre, ecco arrivare un trafelato maggiordomo:

-Scusate Señores, ma il notiziario sta dicendo cose che dovreste sentire.-

 

            In un luogo al tempo stesso più lontano dell’estremo limite della Galassia e più vicino di un battito di ciglia, un essere che altro non è che un gatto antropomorfo, seduto su un trono di pietra e vestito di una tunica rossa ed un mantello porpora e con una corona a cingergli il capo, sorride soddisfatto. I piani portati avanti da lungo tempo stanno per dare i loro frutti e che quei terrestri provino pure a fermarli, se proprio vogliono: lui non sta aspettando altro.

 

 

3.

 

 

            La notte precedente. Mentre tutti nella grande tenuta dei Vendicatori Costa Ovest stavano dormendo qualcuno si muoveva.

Possono chiamarla come vogliono, ma rimane una gabbia: questo è ciò che pensava colei che si avvicinava alla stanza sita nel secondo piano sotterraneo dell’Hacienda. Il tempo stava stringendo, ma non poteva andarsene lasciando quella che considerava sua sorella imprigionata più a lungo.

            Dita un tempo umane si mossero su un quadrante numerico componendo un codice ed una porta si aprì.

 

            Oggi. A bordo del Quinjet cinque Vendicatori si muovono vero il luogo dove solo pochi minuti prima è stato segnalato l’avvistamento del misterioso felino umanoide. Gli occupanti del velivolo sono immersi nei più vari pensieri.

            Henry Pym, Calabrone, pensa alla breve relazione che ha avuto con Tigra. Forse è stata davvero più importante per lui di quanto lo sia stata per lei, che l’ha considerata poco più di una semplice relazione sessuale, ma ciò non toglie che Hank senta in ogni caso di dover fare qualcosa per aiutarla. Ripensandoci, non è che abbia mai avuto una vita sentimentale davvero fortunata: la sua prima moglie, Maria, torturata ed uccisa; il secondo matrimonio, con Janet,[4] finito in un divorzio amaro e con vari tentativi finiti male di riconciliazione, per non parlare della sua apparente morte o quello che è; Tigra lo ha scaricato senza complimenti e Bonita Juarez[5] lo ha semplicemente respinto. Da quando è tornato a Los Angeles, è uscito un paio di volte con Trish Starr, ma forse sarebbe meglio se le stesse lontano.

            Pietro Maximoff, Quicksilver, pensa alla sua complicata situazione familiare ed in particolare a due donne, una delle quali, dalla fluente chioma verde, è seduta proprio accanto a lui. Il suo matrimonio con Crystal è vissuto di alti (pochi) e bassi (molti negli ultimi anni). Lui è sicuro che tra loro non è ancora finita, ma non sa come fare a cambiare le cose: non è facile per lui inghiottire l’orgoglio e fare il primo passo, eppure… quanto a Lorna Dane, Polaris, è sua sorella. Non è stato facile da accettare ed è facile che sia lo stesso anche per lei, ma il legame di sangue esiste e non lo possono ignorare.  Decide di rompere il ghiaccio:

-Lorna… stavo pensando… da quando sono arrivato non siamo ancora riusciti a parlare…-

-E di cosa dovremmo parlare, Pietro? Ci conosciamo appena, dopotutto.-

-Ma tu sei mia sorella… sorellastra, se proprio vuoi. Magneto è nostro padre e questo deve contare qualcosa.-

-Non mi pare il momento adatto per parlarne, Pietro.- ribatte Lorna –Magari un altro giorno.-

-Silenzio!- ordina U.S.Agent, che si trova ai comandi assieme a D-Man –Ci siamo: la vedo

            Sotto di loro, una figura si agita sul tetto di una palazzina.

 

Ancora la stanza della Dottoressa Joanne Tumolo. La mente dell’anziana donna si è come spenta da quando le è stato rimosso chirurgicamente un inibitore neurale che la rendeva schiava di un uomo di nome Kenneth Donalbain. Da allora è poco più di un vegetale… ora, però, qualcosa accade: i suoi occhi si aprono, i suoi lineamenti si modificano pian piano sino ad assomigliare ad un ibrido umano/felino e dalle sue labbra esce un nome.

-Greer.-

            Poi si alza dal letto, si strappa dalle braccia le flebo e con fatica, incespicando ogni tanto, si muove. Ha una missione e deve agire prima che sia troppo tardi.

 

 

4.

 

 

            Nella dimora dei Vendicatori Agatha Harkness guarda dentro una sfera di cristallo che è posata su un tavolo, mentre She-Hulk sbuffa:

-Non capisco proprio perché siamo rimasti qui, avremmo dovuto andare con gli altri.-

-Abbi pazienza She-Hulk.- risponde pacata Agatha –Sappi che spesso sono più utili coloro che rimangono indietro.-

-E questo che vorrebbe dire?- ribatte Jennifer

-Che devi imparare a prendertela calma, Jennifer cara.- interviene Starfox –Io personalmente non smanio per combattere a tutti i costi. Ci sono sempre modi migliori per risolvere un conflitto, che non la violenza.-

-Chissà perché quando lo dici tu, non sembra la stessa cosa di quando lo dice Capitan America. Tu che ne pensi, Crystal?-

            La giovane principessa degli Inumani solleva lo sguardo dalla figlia con cui stava giocando e risponde:

-Scusa, Jennifer, non ti stavo ascoltando.-

            She-Hulk vorrebbe aggiungere qualcosa, ma l’espressione negli occhi di Crystal la fa desistere. È chiaro che, quali che siano i suoi pensieri, la rossa Inumana non è ancora pronta a condividerli con nessuno.

            Ed ecco che improvvisamente è la voce di Agatha a spezzare il silenzio:

-Ecco… ci sono… ora vedo… ATTENTI!-

            L’avvertimento giunge troppo tardi. La sfera si spezza in mille pezzi che fluttuano in aria formando una specie di ellisse, come i frammenti di un pianeta esploso che continuano a sentire l’attrazione gravitazionale del sole

            Dal nulla sono comparsi tre felini antropomorfi rivestiti da armature e con lance e spade nelle mani.

-E questi chi sono?- esclama She-Hulk –Reduci da un incrocio di “Cats” con “Camelot”? Beh, micetti, non so da dove veniate, ma avete scelto il posto sbagliato per cercare una lettiera.-

            I tre, all’unisono, puntano le loro lance su Jennifer, che si ritrova proiettata contro una parete e trattenuta da una forza apparentemente irresistibile.

-Come direbbe un mio vecchio amico…- esclama -… che razza di sviluppo rivoltante è mai questo?-

            Starfox si avvicina ai nuovi venuti a braccia aperte.

-Amici…- dice -… non c’è motivo di combattere. Possiamo risolvere ogni disputa pacificamente, se lo vogliamo davvero. Noi…- si blocca di colpo, mentre si rende conto che…-… siete immuni al mio potere di agire sui centri del piacere? Non so come o perché, ma temo che dovrò mostrarvi che sono anche un abile combattente.-

Più veloci di quanto l’occhio umano possa vederle, tre spade si muovono all’unisono e Starfox si porta le mani al costato per ritrarle subito dopo macchiate di…

-… sangue? Ma come è poss…-

            Non finisce la frase e cade in avanti, svenuto… o peggio.

            Crystal si alza. Nei suoi occhi brilla la collera.

-Non m’importa chi siate: non farete del male a mia figlia ed ai miei amici.-

            Alza le braccia e le agita, puntando le dita verso i tre. Subito un forte vento si abbatte contro i tre guerrieri felini… che non cedono di un millimetro. Tre spade e tre lance puntano contemporaneamente verso l’alto e subito il vento si rivolge verso colei che l’ha generato. Crystal viene sollevata come una bambola di pezza e spinta contro una parete, che si frantuma sotto l’onda di un vento che ora è mille volte più forte, una vera mini tromba d’aria, che spinge Crystal all’esterno e la fa, infine, precipitare nella piscina.

            A questo punto i tre, sempre silenziosi, si muovono verso Agatha Harkness che giace a terra. Qualunque cosa volessero fare non la sapremo mai: improvvisamente sono sovrastati da un’ombra, quella di un gigantesco gatto nero i cui occhi verdi sembrano dominare l’intera stanza.

            Le loro urla sono pietosamente brevi.

 

            Altrove, il Quinjet sorvola quello che sembra davvero essere un ibrido tra donna e felino e che sembra essere anche abbastanza aggressivo.

-Deve essere lei...- dice Calabrone –... trasformata dall’amuleto. Dobbiamo intervenire prima che la SWAT perda la testa. Ci serve un piano d’attacco.-

-Al diavolo i piani d’attacco.- ribatte U.S.Agent –Quel che serve è agire adesso.-

            Senza dire altro, lascia i comandi a D-Man, apre il portello e si getta di fuori.

-Aspetta, maledetto testone.- grida Calabrone, poi scuote la testa.

            Tenendo lo scudo di vibranio davanti a se U.S.Agent si lascia cadere e piomba addosso alla figura felina facendola cadere a terra, poi si rialza di scatto.

-La fuga è finita, bella, ora fai la brava e torna a casa e noi… un momento tu… tu non sei Tigra!-

            No, non è Tigra ed al tempo stesso lo è. U.S.Agent non si era ancora unito alla squadra, quando i Vendicatori si trovarono di fronte a questa creatura e non può riconoscere quella che un tempo era una donna innocente, trasformata dall’uso dell’amuleto e dell’incantesimo di Tigra,[6] un incantesimo che può funzionare solo su colei che è la prescelta, un destino toccato a Greer Nelson. Il risultato è stato, quindi, un essere né umano, né animale: una belva antropomorfa dalla pelliccia fulva, dalle zanne ed artigli snudati, un folle ibrido tra umano e felino in cui ogni traccia di umanità sembra scomparsa, lasciando solo un essere pazzo e bramoso di sangue, un essere che, nonostante più di un tentativo da parte dei migliori scienziati del paese non è mai tornata ad essere la donna che era un tempo. Il contatto con Greer Nelson ed i suoi poteri empatici risvegliatisi appena in tempo sembrava aver placato i suoi istinti sanguinari, ma essi sono riemersi dopo che è stata lasciata libera… non che questo importi ad U.S.Agent, mentre cerca di respingere l’assalto della gatta mannara che sembra avere solo il desiderio di squarciargli la gola.

            Agent usa lo scudo per parare gli assalti della Pseudo Tigra, come era stata chiamata un tempo. Va contro l’educazione impartitagli fin da bambino nella nativa Georgia colpire una donna, ma questa, si ripete, non è una donna, non più. Prova a bloccarle i polsi, per rendersi conto che lei possiede una forza sovrumana, forse maggiore della sua. Gli artigli della Pseudo Tigra cercano di raggiungergli La gola ed Agent si prepara ad un’azione drastica, poi, improvvisamente la gatta mannara si ritrova sbalzata indietro come colpita da una forza invisibile ed agita le mani come per respingere un insetto fastidioso…come un Calabrone.

            Quicksilver le è addosso e le corre incontro colpendola ripetutamente a supervelocità, disorientandola, ma è Polaris a risolvere la battaglia rinchiudendola in una “bolla” di forza magnetica. La Pseudo Tigra si agita, ringhia, ruggisce, poi, di colpo si quieta e sembra svenire, mentre Calabrone riprende le sue dimensioni normali.

-Credevo che non funzionasse, ormai.- dice –Ha assorbito tanto di quel tranquillante da uccidere due elefanti.-

-Ma è viva.- commenta Quicksilver -La sento respirare: un respiro pesante, ma regolare.-

-Già. Mi chiedo per quanto rimarrà addormentata. Polaris, per quanto tempo puoi tenerla nella tua bolla magnetica?-

-Per tutto il tempo che ti serve.-

-Benissimo. Allora sollevala e riportiamola a casa.-

-Uhm non so se la Polizia sarà d’accordo.-

-Non abbiamo tempo per le formalità. Facciamo funzionare questa dannata Priorità ONU. Me ne assumo io la responsabilità. Muoviamoci.-

-Beh, Pym, devo ammetterlo: non ti manca la spina dorsale.- commenta U.S.Agent.

-Ascoltami bene, Agent: questo è un gruppo ed agisce come un gruppo. La prossima volta che riprovi ad agire di testa tua, ti rimando a Washington a calci… a parte questo, gran bel lavoro.-

 

            Joanne è riuscita ad uscire dalla clinica, è stordita, ma la sua mente si va via sempre più schiarendo... anche se non riesce a tornare ad una forma pienamente umana. Non può permettersi di essere gentile adesso. Si avvicina ad un’auto che sta parcheggiando e mentre l’autista rimane per un attimo perplesso da quella figura semifelina che gli si avvicina vestita solo di una camicia da notte, Joanne lo sbatte fuori dal veicolo e sale a bordo partendo immediatamente.

            Sta succedendo qualcosa di grave, pensa, ma forse sona ancora in tempo per rimediare, forse Greer può ancora essere salvata.

 

 

5.

 

 

             Il viaggio di ritorno è abbastanza breve. Come sempre il Quinjet atterra dolcemente all’interno dell’hangar sotterraneo e, come sempre, i Vendicatori entrano in ascensore, ma quando le porte si aprono U.S.Agent s’irrigidisce.

-Non mi piace questo silenzio.- dice alzando lo scudo –Qui c’è qualcosa che non va. State tutti dietro a me.-

-Chi saresti tu per darci ordini, amico?- replica Quicksilver.

            D-Man, che trasporta la Pseudo Tigra a tracolla, gli posa una mano su una spalla ed appoggia un dito perpendicolare alle labbra, un segno inequivocabile, poi si sposta in modo essere quasi al fianco di U.S.Agent. Tutti e cinque i Vendicatori sanno che c’è qualcosa che non va, che deve esserci un motivo serio se la casa è così silenziosa e buia, ma qualunque cosa si aspettino quando U.S.Agent apre la porta del salotto…

            … non è certo Agatha Harkness seduta comodamente in poltrona a sorseggiare l’immancabile the, mentre Ebony fa le fusa accucciato ai suoi piedi.

-Ben arrivati, Vendicatori.- li accoglie Agatha –Vedo che avete portato un ospite. Mi scuso per il disordine, ma abbiamo avuto delle visite sgradite.-

-Che razza di visite?- chiede Calabrone mentre nota per la prima volta l’arredamento disfatto ed una parete con uno grosso squarcio –Che ne è degli altri Vendicatori?-

-Ahimé non sono esattamente nel pieno delle forze: abbiamo avuto uno scontro con tre emissari del Popolo Felino ed ora Starfox è in infermeria e con lui c'è Crystal, che ha rischiato di annegare. Quanto a She-Hulk...-

            Una sorta di lampo blu si precipita fuori dalla stanza e mentre Quicksilver si allontana Calabrone chiede:

-Insomma: che è successo qui?-

-E che ci fa Starfox in infermeria?- chiede Polaris –Credevo che fosse invulnerabile e immortale o qualcosa del genere.-

-Quando c’è di mezzo la magia, mia cara…- ribatte Agatha -… le regole che conosci cessano di valere ed anche chi si credeva inattaccabile può scoprire di essere vulnerabile come il più debole degli esseri umani.-

-La smetta di parlare per enigmi, Miss Harkness…- la apostrofa Hank Pym –E ci dica cos’è davvero successo. Ho conosciuto il Popolo Felino e so che nessuno di loro può lasciare l’universo interdimensionale dove sono confinati.-

-Le vecchie barriere si sono rotte.- replica la Harkness -Sono all’opera forze oltre la nostra comprensione ed hanno scopi sicuramente nocivi. Possiamo solo sperare che sia possibile fermarle prima che sia troppo tardi.-

 

            Il cancello è davanti a lei. Joanne ha ancora la testa un po’ confusa, ma sa che non può permettersi di attendere oltre: deve avvisarli del pericolo a qualsiasi costa e deve farlo ora.

                        Lancia l’auto a tutta velocità contro il cancello che sbarra l’ingresso alla Tenuta dei Vendicatori.

 

            Quando Pietro entra in infermeria si trova di fronte ad uno spettacolo insolito: Starfox a petto nudo, sdraiato su un lettino e con un’evidente fasciatura all’altezza dell’addome. Quello, però a cui egli bada veramente è la figura di Crystal esanime su un altro letto.

-Come… come sta?- chiede. Chi non lo conosce bene potrebbe stupirsi del fatto che dalla sua voce sia scomparsa ogni nota dell’arroganza, altezzosità, diffidenza e risentimento che troppo spesso lo caratterizzano, rimpiazzate da un’autentica nota di preoccupazione.

            L’infermiera, una brunetta ancora giovane su cui il copricapo a bustina, tipico d’altri tempi, sorprendentemente non stona affatto, risponde:

-È quasi annegata nella piscina. Per fortuna ne è stata tirata fuori appena in tempo.-

-Quindi... non corre pericolo di vita.-

-No: ha un fisico molto resistente. Voi superumani, per vostra fortuna, siete molto difficili da uccidere.-

-Mia… nostra figlia sta bene?-

-Certo. Credo che sia in cucina. Mrs. Hoyges e Mrs. Delgado stanno badando a lei.

-Sta tranquillo, Pietro, presto Crys sarà di nuovo in forma.-

            A parlare è stata She-Hulk, della cui presenza Pietro non si era nemmeno accorto. La gigantessa di giada sta facendo oscillare le braccia come ad accertarsi che tutte le articolazioni siano al loro posto.

-She-Hulk, anche tu qui?-

-Già. Un bel terzetto di gattacci selvatici ci ha giocato un bello scherzetto ed io…-

            Prima che She-Hulk possa proseguire, ecco entrare Polaris.

-Calabrone mi ha mandato a chiamarvi.- dice -Pare che ci sia un consiglio di guerra in salotto.-

            Pietro sembra ascoltarla a malapena. La sua mano destra sfiora quella di Crystal e ciò che pensa se lo tiene per se.

-Arriviamo.- dice She-Hulk e si rivolge a Quicksilver –Pietro, vieni?-

            Quicksilver dà un’altra occhiata alla moglie e solleva la mano da quella di lei.

-Arrivo.- risponde ed esce ad una velocità troppo alta perché l’occhio umano riesca a percepirlo bene.

            Proprio in quel momento Crystal si sveglia e mormora un nome:

-Pietro… sei qui?- poi reclina ancora la testa e ritorna a dormire.

 

 

6.

 

 

            Quando Pietro entra nella sala riunioni, si trova di fronte allo spettacolo dei suoi compagni Vendicatori riuniti a semicerchio intorno ad una donna sdraiata sul divano… no, non una donna, non soltanto almeno, perché ai caratteri umani si sono sovrapposti dei caratteri spiccatamente felini, creando uno strano ibrido.

-Chi è?- chiede.

-Non ne siamo sicuri.- risponde Calabrone –È entrata precipitandosi contro il cancello su di un’auto lanciata a tutta velocità. Sembra febbricitante ed è una specie di donna gatto, ma sembra più umana dei membri del Popolo Felino… proprio come Tigra.-

Il nome di Tigra scuote la donna, che tenta di alzarsi e grida:

Tigra! Greer… dobbiamo salvarla prima… prima che sia troppo tardi.-

            Poi ricade tra le braccia di U.S.Agent, pronto a sostenerla.-

-Portiamola in infermeria.- ordina Calabrone –Poi decideremo il da farsi.

            D-Man, sempre taciturno la solleva delicatamente tra le braccia e s’incammina seguito dagli altri.

 

            L’infermeria sta diventando un po’ troppo affollata pensa She-Hulk osservando i lettini su cui giacciono Crystal ancora addormentata, un perplesso Starfox che, ormai sveglio, continua a guardarsi il bendaggio che copre una ferita che non avrebbe dovuto avere, e due nuove arrivate: la Pseudo Tigra, sotto sedativi e legata da robuste catene e la strana donna felina che le sembra stranamente familiare. Jennifer si avvicina a Calabrone che sta parlando con l’infermiera, mentre entrambi stanno esaminando la donna:

-Come sta?-

-Debole, ma non ha ferite serie. Ha una febbre molto alta ed è cosciente solo a tratti.-

-Speravo di poterla interrogare e scoprire il suo legame con Tigra.

            In quel momento l’ospite si sveglia e grida:

-Tigra! Dovete trovarla, dovete!-

-Un momento!- interviene U.S.Agent –Che ne sa lei di Tigra e chi è lei, tanto per cominciare.-

-La dottoressa Joanne Tumolo, ovviamente.- risponde, Agatha Harkness avanzando flemmatica –Rinomata biologa di Chicago, mentore di Greer Nelson e segretamente membro del secondo Popolo Felino.-

-L’amica di Greer che abbiamo salvato da quel Donalbain?- dice una perplessa Polaris –Non l’avevo riconosciuta così… così… con questo aspetto voglio dire.-

-Ho l’impressione che sia il suo vero aspetto, giusto Mrs. Harkness?- chiede Pietro.

-In un certo senso è così.- inizia a spiegare Agatha -Quello che ho chiamato il secondo Popolo Felino nacque dall’unione di una Tigra con un Balkathar…-

-Un… cosa?- esclama John Walker, ma viene zittito da un cenno della mano della Harkness:

-A dopo le altre spiegazioni. Per ora vi basti sapere che i membri di questo ramo del Popolo Felino avevano la capacità di mutarsi in comuni esseri umani e per generazioni si sono nascosti tra di noi. Diversamente dai loro confratelli esiliati, essi non sono, in genere, ostili all’Umanità, anzi si sono spesso confusi volentieri con essa, mescolando geni umani e felini più spesso di quanto si possa pensare ed ormai molti di loro sono più ibridi che altro. Gli altri del Popolo Felino li odiano per questo, li considerano impuri.-

-Questo è interessante.- commenta Henry Pym –Ripensandoci, potrebbe essere una spiegazione per certe leggende su umani che si tramutano in felini.-

-Come nel film “Il bacio della Pantera”?- chiede D-Man –Bel film, peraltro.-.

-La versione del 1941, ovviamente.- interviene U.S.Agent –Quella più recente non mi è piaciuta: troppa morbosità e troppo sesso per i miei gusti.-

-Pero Nastassja Kinski nuda era davvero un gran bel vedere.- dice Starfox.

-Tu… tu hai visto quel film?- chiede, stupita, Lorna Dane.

-Beh, che c’è di strano?- replica lui –Ogni tanto mi piace rilassarmi con un buon film e della buona musica… o pensavi che fossi solo una specie di zotico ignorante capace solo di divertirsi con le donne e l’alcool?-

-Ad essere sincera… si.-

-Mi dispiace interrompere questo battibecco… anzi: non mi dispiace affatto.- interviene Henry Pym –Nel caso ve lo foste scordato, qui ci sono affari molto seri di cui occuparsi.-

-Il tuo guaio, Calabrone, è che non sai rilassarti.- commenta Starfox, poi incrocia lo sguardo con quello, serissimo, di U.S.Agent e lo sostiene solo per pochi attimi.

            Calabrone, intanto si è chinato su Joanne Tumolo e le si rivolge con voce rassicurante:

-Lei ha bisogno di cure, dottoressa. Lasci che le chiami un medico, poi parleremo di Tigra… di Greer.

-Non c’è tempo. Voi non capite… io lo sento: la mia gente sta morendo.- Gli altri li stanno stanando ed uccidendo uno ad uno. Usano il potere di Tigra per riuscirci e poi… poi… toccherà a voi.-

            La donna gatta crolla esausta ed i Vendicatori si guardano pensosi.

 

            She-Hulk solleva gli occhi dal monitor del computer della sala riunioni e si rivolge agli altri:

-Non saprei dire se conta qualcosa: di morti misteriose se ne verificano continuamente in tutto il mondo e non è facile capire quali siano quelle che ci interessino. Incrociando i dati sui morti con le parole “felino”, “gatto” e simili ho ottenuto qualche risultato, ma non molto conclusivo, temo.-

-Io ho parlato con i miei contatti al F.B.S.A.-[7] interviene U.S.Agent, trascurando di dire che nella sua identità civile è lui stesso un agente F.B.S.A. –Ci sono stati parecchi casi di uomini e donne trasformatisi improvvisamente in ibridi felini e poi morti inspiegabilmente. L’Agenzia ha requisito i cadaveri e sta cercando di far passare la cosa sotto silenzio, mentre il suo reparto forense cerca di capirci qualcosa.-

-Dunque è vero.- commenta Calabrone. –I membri del Popolo Felino nascosti tra gli esseri umani sono stati stanati in qualche modo e sistematicamente uccisi.-

-Non possiamo restare a guardare mentre li sterminano.- interviene Quicksilver –Il fatto che non siano completamente umani non significa che dobbiamo lasciarli morire.-

-Non l’ho detto e non lo penso di certo.- replica Hank Pym –Solo, vorrei sapere cosa possiamo fare per impedirlo.-

-Forse posso aiutarvi.- interviene Agatha Harkness –Solo nel mondo del Popolo Felino si trova la chiave per fermare il massacro, se è ancora possibile, e salvare Greer Nelson.-

-E allora che aspettiamo?- dice, impaziente U.S.Agent –Andiamoci: l’abbiamo già fatto, se non ricordo male.-

-Ci ho provato, ma è impossibile aprire un varco verso il Mondo Felino, qualcosa lo blocca, qualcosa che posso superare, ma non senza aiuto… ed ho già trovato chi me lo darà.

            Un letto di contenzione viene spinto dentro la stanza. Su di esso, legata, la Pseudo Tigra.

-Lei?- esclama Polaris –Ma perché.-

-Anche lei è stata creata dall’amuleto di Tigra.- ribatte Agatha –Le energie mistiche che la pervadono apriranno un sentiero verso l’amuleto stesso, ma sarà un sentiero che voi non potrete percorrere, ma solo coloro le cui vite sono state segnate dalla magia.-

-E questo che vuol dire?- chiede She-Hulk.

-Che avremo bisogno d’aiuto per organizzare una spedizione di soccorso.- conclude, enigmatica, Agatha.

 

 

7.

 

 

            Ci sono giorni in cui Patsy Walker si sente come se avesse vissuto più di sessant’anni di avventure e questo è proprio uno di quelli. Dev’essere l’aria della California, si dice, mentre cammina a testa bassa per le vie di Los Angeles e ripensa a quanto bizzarra sia stata la sua vita: protagonista di una linea di fumetti di successo scritto da sua madre e basata sulle tragicomiche avventure sue e del suo gruppetto di amici dei tempi del liceo, usando i loro veri nomi, persino; ragazza in carriera, coinvolta in storie romantico-avventurose; moglie annoiata di un ufficiale dell’aviazione che si era rivelato ben diverso dal dolce ragazzo di cui si era innamorata da adolescente; supereroina; moglie del figlio del Diavolo, perfino… e che altro? Sciocchezze come la depressione, il suicidio ed il ritorno dall’Inferno. Già, non c’è da sorprendersi se ogni tanto si senta un po’ disorientata. Per esempio: perché è venuta a Los Angeles invece di partire immediatamente per l’Europa per iniziare una, sia pur tardiva, carriera nel mondo della moda come, si era ripromessa di fare?[8] Forse un inconscio desiderio di fare i conti col proprio passato e prendersi la soddisfazione di far ingoiare ad un produttore televisivo il “trattamento” per un serial basato sui fumetti di sua madre messo in cantiere senza chiedere il suo permesso. Ci sarebbe mancata solo la versione Patsy Walker di “The OC”, come se non bastasse il parco tematico realizzato da Hedy Wolfe.

            I pensieri di Patsy sono spazzati via istantaneamente, quando, improvvisamente, un volto si materializza nell’aria ed una voce di donna risuona nella sua testa:

“Patricia, c’è bisogno di te.”

            Patsy fa un balzo, poi riconosce il volto etereo davanti a lei.

-Agatha Harkness, vuoi farmi prendere un colpo?- esclama –Che diavolo stai facendo?-

“Si tratta solo di una proiezione astrale, Patricia. Io sono a Palos Verdes, nella tenuta dei Vendicatori e solo tu puoi vedermi ed udirmi.”

-Grandioso. Mi prenderanno per pazza perché parlo all’aria… o forse no, dopotutto siamo a Los Angeles.-

“Scusami per il disagio, Patricia…” risponde la proiezione astrale di Agatha Harkness “… ma ti prego di credermi se ti dico che non c’è molto tempo: un grave pericolo incombe su questo mondo.”

-Un’altra volta? Credo di averne avuto abbastanza ultimamente non c’è qualcun altro che possa farlo al posto mio?-

-Purtroppo no: tu, nei panni di Hellcat, sei tra i pochi che possono farvi fronte.”

-Ma io veramente avevo deciso di… Oh, lascia perdere, ci sto. Hai detto che sei dai Vendicatori?-

“Si e se lo vuoi, posso metterti a disposizione… un mezzo di trasporto istantaneo.”

-No, se è meno divertente della Maserati Biturbo prestatami da Kyle Richmond. Aspettatemi che arrivo e, Agatha…-

“Si?”

-Devi proprio chiamarmi Patricia?-

 

            Ammettiamolo: di questi tempi un castello medievale perfettamente ricostruito a pochi chilometri dalla capitale degli Stati Uniti non suscita poi tanta meraviglia. Magari alcuni dei suoi occupanti potrebbero se il Mondo là fuori sapesse che il signore e la signora Whitman, chiamati anche Lord e Lady Garington, sono, in realtà il Cavaliere Nero e Miss Marvel. Certo, adesso non indossano i loro costumi e sembrano solo una tranquilla coppia che prende il the in salotto, ma che c’è di strano? Anche i supereroi hanno diritto ad una pausa dopo aver salvato il Mondo un paio di volte consecutive, specie se nell’ultimo conflitto Carol Danvers ha riportato una brutta frattura ad una gamba e suo marito, Dane Whitman, sta approfittando del periodo di convalescenza di lei per prendersi una pausa prima di prendere servizio come ricercatore scientifico ai Laboratori Richmond.

            Le pause, però, si sa, in certi tipi di lavoro non durano mai a lungo. Per esempio possono essere interrotte da un volto etereo che appare all’improvviso nella stanza

“Cavaliere Nero, c’è bisogno di te.”

-Nessuno ti ha mai detto che esiste anche il telefono, Agatha?- le si rivolge Carol.

“Non c’è tempo per i convenevoli. Ho bisogno del tuo aiuto, Dane Whitman, per salvare un’anima innocente e forse anche un Mondo ignaro, me lo darai?”

-Messa così, come potrei rifiutare?- risponde Dane.

-Certo, dopotutto è un Cavaliere.- osserva, sarcastica, Carol –Se stessi meglio verrei anch’io.-

“Non sarebbe possibile. Solo coloro le cui vite sono state plasmate dalla magia possono partecipare a quest’impresa e tu, Miss Marvel, sei creatura di una scienza aliena.”

-Ho visto tanta di quella magia ultimamente da averne la nausea.- replica Carol –Ma non sono in condizione di discutere, purtroppo.-

-E dove dobbiamo andare?- chiede Dane.

“Alla Tenuta dei Vendicatori in California.” risponde Agatha.

-Un bel po’ lontano.- commenta il Cavaliere Nero –Mi ci vorranno ore… o pensi di portarmi lì con la magia?-

“Non sarà necessario. Tu pensa ad indossare la tua tenuta da battaglia, Cavaliere, il tuo mezzo di trasporto poco convenzionale sta’arrivando.”

            Un bagliore annuncia l’arrivo di un essere che sia Dane che Carol riconoscono immediatamente: Lockjaw.

-Il cane di Crystal?- esclama Carol –C’entra anche lei?-

“Crystal è nei Vendicatori adesso, ma non farà parte della nostra spedizione, te lo assicuro.”

“Non pensare che sia gelosa. Mio marito può incontrare tutte le ex che vuole… ma se se ne tiene alla larga è meglio.-

-Tranquilla tesoro, vedrai che tornerò presto.-

            L’ultima cosa che Carol vede è la mano alzata del marito prima che la luce lo avvolga e lui scompaia.

 

            Una tranquilla casa nel New Jersey, una giovane coppia con il loro figlioletto appena nato ed un’amorevole nonna. Un classico quadretto familiare di quelli tanto cari a Norman Rockwell? Beh, che sia un quadretto familiare non c’è alcun dubbio, che sia classico… dipende da quanto crediate che un simile termine si possa applicare a Simon Williams e Wanda Maximoff, alias Wonder Man e Scarlet. In fondo quante coppie normali rimarrebbero impassibili, mentre davanti a loro appare un volto etereo alto quasi quanto la stanza stessa?

“Wanda: c’è bisogno di te”

            L’immagine di Agatha harkness fa un veloce riassunto degli eventi e poi…

“Non c’è tempo da perdere: il tuo aiuto è cruciale.”

-Beh…- inizia Wanda -… anche se ho partorito da poco sono di nuovo in perfetta forma e…-

-… ed hai anche dei doveri verso tuo figlio…- interviene Wonder Man -… ma non tenterò di fermarti, piuttosto verrò con te.-

“Questo non è possibile, Simon Williams, solo coloro che hanno affinità con la magia ed il soprannaturale possono intraprendere questo viaggio.”

-Allora siamo a posto: io sono già stato all’Inferno una volta o due.-[9]

“quand’è così, allora preparatevi.”

            Simon si volge verso la madre:

-Bada tu al piccolo finché io e Wanda non torniamo. Non ci metteremo molto... spero.-

            Ha appena il tempo di dirlo, che Martha Williams lo vede scomparire in una nuvola di fumo e si chiede se si abituerà mai a tutto questo e scaccia il pensiero che potrebbero non ritornare.

            Si avvicina alla culla in cui il piccolo Charles Magnus dorme tranquillo e gli sorride scacciando i cattivi pensieri.

 

 

8.

 

 

            Il salotto dei Vendicatori è teatro di una scena insolita stasera. I mobili sono stati spostati ed al centro della sala è stato disegnato un pentacolo su cui è stata posta, ancora inanimata, la Pseudo Tigra; Agatha Harkness si muove lungo il perimetro del pentacolo cantilenando qualcosa in una lingua incomprensibile; dietro di lei dieci Vendicatori, compresi i nuovi arrivati, stanno silenziosi, poi Agatha si deterge il sudore dalla fronte e proclama:

 -È fatta! Patricia, Wanda, Simon e Cavaliere Nero, venite avanti!-

- È proprio sicura Mrs. Harkness che non possiamo andare anche noi?- chiede U.S.Agent.

-Purtroppo si: questo è un sentiero che solo pochi possono percorrere. Vi andrei io stessa, ma devo rimanere qui per fare da tramite con coloro che andranno.-

-Non per cercare il pelo nell’uovo…- interviene She-Hulk -... ma per questo genere di cose non ci avrebbe fatto comodo l’aiuto di un esperto come il Dottor Strange?-  

-Ci ho provato …- risponde Agatha -… ed ho anche provato a raggiungere un altro mio amico mago[10] ma non mi è stato possibile riuscirci con nessuno di loro ed oramai non c’è più tempo. Venite, entrate nel cerchio.-

            Quali pensieri passino nelle menti e nei cuori dei quattro avventurieri in costume non è dato saperlo. Per Wonder Man sono forse i dubbi su un’umanità che credeva di avere perso prima di diventare padre e guardare a se stesso con occhi diversi, per Wanda potrebbe esserci il rimpianto di non poter parlare al fratello ed alla sorella appena ritrovata; nello sguardo che il Cavaliere Nero e Quicksilver si scambiano si celano scuse non dette ed ostilità che forse non vogliono restare sepolte, anche se il tempo ha ormai cambiato molte cose. Quanto a Patsy Walker, ora nel costume di Hellcat, forse nel suo animo c’è solo paura dei luoghi che dovrà attraversare e forse anche determinazione. Con passo deciso entra nel pentacolo seguita da un gatto… e da un cane.

-Ehi… e loro cosa ci fanno qui?- chiede.

-Lockjaw sarà il vostro mezzo di trasporto.- risponde Agatha. -I suoi poteri, potenziati dal mio incantesimo vi porteranno in luoghi dove mai avrebbe potuto andare prima. Quanto ad Ebony… viene con voi per… proteggervi.-

            Quasi in risposta Ebony emette un verso a metà fra il ruggito ed il miagolio e Lockjaw replica con un ringhio.

-Un momento…- chiede il cavaliere Nero -… proteggerci da cosa?

            La sua domanda non ha risposta, mentre tutti svaniscono in un lampo di luce.

 

            L’alta figura è avvolta completamente nelle tenebre e si rivolge all’essere che sembra assorto a contemplare uno specchio:

-Stanno arrivando, come previsto. Sei pronto a riceverli?-

-Lo sono da tanto tempo.- replica il Re del Popolo Felino lisciandosi le vibrisse –Ora che ho Tigra, nulla e nessuno mi separerà dal mio obiettivo.

-Staremo a vedere. In ogni caso, credo che sarà divertente.-

            La tetra figura si avvolge nell’ampio mantello e scompare… lasciando dietro di se un penetrante odore di zolfo.

 

            Non ci sono parole adeguate a descrivere il luogo in cui sono arrivati i quattro Vendicatori ed i loro accompagnatori non umani, forse un quadro di Hyeronimus Bosch sarebbe più adatto a spiegare ciò che i sensi e le semplici parole non possono adeguatamente descrivere.

-Se questo è l’Inferno…- commenta Dane Whitman -… non è proprio come me lo ero immaginato.-

-L’Inferno può apparire diverso a chiunque lo veda, ma una cosa rimane costante: è sempre un luogo di terrore e sofferenza. Forse, però, l’Inferno peggiore ce lo portiamo sempre con noi, costantemente.- dice una Patsy Walker insolitamente seria.

-E questo cosa vorrebbe dire?- chiede Simon Williams.

-Forse nulla.- replica Hellcat.

-Mi chiedevo…- continua il Cavaliere Nero -… come ci orientiamo qui? Come sappiamo dove dobbiamo andare?

-Credo…- risponde Scarlet -… che dovremo affidarci all’istinto… ed a qualcos’altro.- si china verso Lockjaw e gli dice –Tu sai dove dobbiamo andare, vero? In qualche modo Agatha ha fatto sì che tu ci portassi a destinazione. Portaci lì, Lockjaw, adesso.-

            Il cane degli Inumani alza lo sguardo verso quella donna che non è la sua padrona, ma che conosce come amica: sa che Crystal vorrebbe che l’aiutasse… e così fa.

            Ancora una volta il gruppetto scompare… per riapparire nel bel mezzo di un’arena.

-Ma che fortuna: mi avete risparmiato la fatica di venirvi a cercare. Per questa gentilezza avrete una morte rapida. Non sei d’accordo mia cara?-

-Completamente, mio signore.-

            A parlare, dall’alto di un palco, assiso su una specie di trono è stato il Re del Popolo Felino, ma non è la sua vista a stupire i Vendicatori, quanto quella di colei che è seduta al suo fianco, la stessa che ha appena parlato: Tigra.

 

 

9.

 

 

            Descrizione della situazione: tra il critico ed il grottesco.  I quattro Vendicatori, quasi tutti non in servizio attivo peraltro, sono arrivati fin nell’universo tascabile del Popolo Felino per salvare Tigra solo per scoprire che lei sembra esserne diventata la regina. Naturalmente la grande domanda è se l’ha fatto di sua volontà o se sia stata in qualche modo costretta. In ogni caso, i nostri eroi vogliono dire la loro.

-Che razza di stupida idea è questa?- esclama Hellcat rivolta al Re del Popolo Felino -Se hai deciso di girare un remake de “Il gladiatore”, ti avviso che io non ci sto.-

-Giusto.- interviene Wonder Man –Se hai una di quelle stupide idee come farci combattere tra di noi, è meglio che ti convinci che non funzionerà mai.-

-Oh, ma voi combatterete, Wonder Man…- replica il Re –Magari non fra di voi, ma combatterete ed ucciderete… se volete restare vivi.-

            Solo allora, mentre ode un cupo ruggito Simon Williams si ricorda della Pseudo Tigra… un attimo prima di essere azzannato alla gola.

-Ho la netta sensazione che siano arrivati i guai, gente.- commenta Hellcat.

 

            Dall’alto del palco colei che un tempo era Greer Grant Nelson osserva i suoi amici combattere una versione più selvaggia e feroce di se stessa e non sembra provare nulla di più di un selvaggio compiacimento. I suoi giorni da umana le sembrano solo un sogno lontano. L’anima di Tigra ha preso ormai il totale sopravvento e lei si sente benissimo e non cerca altro che essere il tramite per la maggior gloria del Popolo Felino, il suo vero popolo… eppure… in un angolo della sua mente qualcosa non è tranquillo.

 

             Infermeria dei Vendicatori, dove una perplessa dottoressa Erica Sondheim, chiamata a consulto, scuote la testa rivolgendosi a Henry Pym, che, senza maschera, indossa un camice bianco sopra l’uniforme di Calabrone.

-I risultati degli esami sono chiari: non c’è nessuna causa organica per i sintomi della paziente, eppure ogni minuto che passa si indebolisce. È come, se mi permette un linguaggio non proprio medico dottor Pym, se la sua energia vitale fosse semplicemente drenata via. Certo, magari può esserci un errore.-

-Qui alla base abbiamo le migliori attrezzature mediche che la Fondazione Stark può pagare… e sono certo che è lo stesso per il suo ospedale, Dott. Sondheim. No, mi creda, ho gia visto cose del genere, purtroppo: qui sono all’opera forze che la comune scienza medica non può contrastare.-

-Se è così, allora temo che se le cose non cambieranno alla svelta la dottoressa Tumolo, come gli altri di cui mi ha parlato, presto morirà.-

            Henry sospira: odia sentirsi impotente e vorrebbe essere con i suoi amici, visto che ora come ora sono la sola speranza per Joanne Tumolo e gli altri uomini e donne gatto sparsi per il Mondo, sempre che lei non sia già l’unica rimasta.

 

 

9.

 

 

            Sorpresa e shock. La sorpresa è quella della Pseudo Tigra, quando affonda i denti nella gola di Wonder Man e non vede uscire il sangue caldo che si aspettava. Lo shock è quello di Simon Williams, quando sente le zanne della creatura felina affondare nella sua giugulare… prima di ricordare che anche se la sua apparenza è quella di un essere umano, in realtà il suo corpo è praticamente interamente composto di energia ionica, il che lo rende, non impossibile, ma di sicuro estremamente difficile da uccidere in modi tradizionali.

            Con uno scatto Simon allontana da se la sua avversaria e si rimette in piedi.

-Spiacente, bella…- dice -… ma non sono disposto ad essere la pietanza principale per la cena di nessuno.-

-Ho sempre apprezzato il senso dell’umorismo di voi umani di fronte alle avversità.- gli si rivolge il Re –Temo, però, che non vi aiuterà contro la nostra sorella ritrovata.-

-Non fatele del male…- interviene Scarlet -… non è responsabile di quel che fa.-

-Non voglio certo ucciderla…- replica il Cavaliere Nero, mentre con la sua spada magica colpisce di piatto la Pseudo Tigra, che, rimbalzando indietro emette un sibilo -… ma vorrei tanto sapere perché diavolo la Harkness ha voluto che ce la portassimo dietro.-

            Mentre i suoi compagni combattono la Pseudo Tigra, Hellcat si è scagliata contro il palco usando i suoi artigli artificiali per crearsi un appiglio, per poi saltare verso il Re e Tigra, schivando, nel contempo, le lance scagliatele contro dalla Guardia Reale.

Balzando sul palco Patsy ringrazia mentalmente il Cielo che il livello tecnologico del Popolo Felino sia rimasto fermo al medioevo od avrebbe avuto problemi più seri ad arrivare lì… solo… adesso che cosa farà?

Si rivolge a Tigra:

-Greer, per amor del cielo, torna in te, non lasciare che ti usino in questo modo.-

-Povera stupida.- la apostrofa il Re –Non ti ascolterà: quando Greer Nelson ha finalmente deciso di usare l’amuleto ha annullato se stessa per risvegliare la vera Tigra, che è una di noi anima e corpo. Grazie a lei usciremo da questa prigione e dilagheremo sulla Terra facendola nostra.-

-Un progetto veramente originale. Immagino che ora me lo spiegherai nel dettaglio, come ogni buon aspirante conquistatore del Mondo da quattro soldi.-

-Perché no? In tutti i secoli che la mia gente è stata prigioniera qui dentro, abbiamo coltivato l’arte della guerra e della magia. Alla fine i maghi di corte hanno trovato un modo di usare le energie dell’Amuleto di Tigra per aprire un varco tra il nostro mondo ed il vostro, ma per funzionare Greer Nelson doveva indossarlo. Purtroppo per noi l’aveva perso durante un viaggio nel Microverso[11] e quando alla fine l’ha ritrovato, per qualche assurdo motivo, si rifiutava di indossarlo. Sono occorse settimane di suggerimenti subliminali per convincerla a farlo, ma alla fine ci siamo riusciti e l’abbiamo portata qui, dove abbiamo potuto usare le energie dell’Amuleto per eliminare quei rinnegati che vivono sulla Terra e si sono mescolati agli umani.-

            Ecco cos’è successo, pensa Patsy, non che mi serva a molto saperlo se non riesco a mettere le mani sull’amuleto e… cavoli… non è al collo di Tigra.

            Intanto il Re continua a parlare:

-Adesso basta! Prima che le mie guardie ti trafiggano con le loro lance, ti do un’opportunità di arrenderti: dopotutto perché ucciderti, quando voi umane non siete affatto male per…-

-Ehi, non dire altro, questa è la mia risposta.-

            E prima che le stupefatte guardie riescano a fermarla, Hellcat sferra un calcio all’inguine del Re, che si piega gridando.

            In quel momento, Tigra si muove ed afferra Hellcat da dietro, serrandole il collo in una solida presa.

-Mi dispiace farlo, Patsy…- dice -… ma almeno io ti darò una morte rapida ed indolore.-

-Se per te fa lo stesso, ne faccio a meno.- replica Hellcat e con una rapida mossa di Judo la fa volare sopra la sua testa. Tigra atterra sui piedi e la fronteggia

            Non mi ha ucciso subito e mi ha dato il tempo di liberarmi, pensa ancora Patsy, può dire quel che vuole, ma secondo me almeno inconsciamente vuole essere fermata, quindi l’anima di Greer non è ancora del tutto perduta, ma come posso usare questo a mio favore, come?

 

            Nell’arena gli altri tre Vendicatori non se la cavano molto meglio: il Cavaliere Nero usa la sua spada per parare gli assalti della Pseudo Tigra, ma ha paura di quello che potrebbe succedere se alla fine dovesse versarne il sangue. Non è sicurissimo, ma teme che la maledizione della Lama d’Ebano riprenderebbe vigore e chi può sapere in quale forma si manifesterebbe stavolta?

            Scarlet si tiene defilata. Il combattimento corpo a corpo non è il suo genere e del resto non sa nemmeno quale sia la reale estensione dei suoi poteri adesso. Una cosa è certa: dopo la nascita di suo figlio i suoi poteri quasi miracolosi sono scomparsi e deve ammettere che ne è lieta: ha sempre avuto paura di cosa avrebbe potuto succedere se ne avesse perso il controllo, magari una parola detta al momento sbagliato avrebbe potuto causare un disastro nel delicato tessuto spaziotemporale. Tuttavia deve far qualcosa: agita le mani e spera che qualcosa accada.

 

            E qualcosa, in effetti, accade: il palco del Re crolla rovinosamente nell’area trascinando con se tutti coloro che vi stavano sopra. Tigra ed Hellcat riescono ad atterrare senza grandi problemi e così la maggior parte delle guardie, anche se perdono le loro armi. La Pseudo Tigra dimentica la battaglia ed i Vendicatori ne approfittano per scagliarsi sulle guardie e stordirle definitivamente.

            Il Cavaliere Nero punta la sua lama alla gola del Re.

-In piedi “Maestà”, adesso.-

-Bah...- è la risposta, sprezzante del felino -… non oserai uccidermi. Voi Vendicatori non avete il coraggio.-

-Non crederci troppo.- replica Dane –Potrei essere tentato di scoprire se anche il sangue di un felino umanoide attiva la maledizione della mia spada.-

            Lanciando ai presenti uno sguardo carico d’odio, il Re si solleva in piedi e si avvolge nel suo mantello strappato.

-Non avete speranze. Siete in quattro contro un intero popolo armato. Tu!- si rivolge alla Pseudo Tigra –Vieni qua, il tuo posto è con noi.-

            La creatura felina muove un passo verso il Re ed un altro ancora, poi balza alla sua gola, squarciandogliela con un solo colpo dei suoi artigli e facendolo cadere a terra in una pozza di sangue.

-Ehi!- esclama Wonder Man –Ferma, non…-

            La Pseudo Tigra lo allontana con un brusco manrovescio, poi si rialza e tiene in mano qualcosa che era nascosto dal mantello del Re: l’Amuleto di Tigra, che ora risplende di una luce sempre più brillante ed avvolge la Pseudo Tigra.

-Non so voi…- dice Hellcat -… ma io ho la sensazione che adesso le cose stiano andando di male in peggio.-

 

 

10.

 

 

            La Pseudo Tigra è cambiata: la sua posizione è più eretta, anche se rimangono le zanne e gli artigli, il suo pelo è completamente nero, la sua espressione è più intelligente ed al tempo stesso crudele e nei suoi occhi brilla un lampo di inquietante malvagità.

-Quello stupido credeva di essere il mio padrone.- dice.. ed è la prima volta che la sentono parlare invece di soffiare o ruggire –Ma nessuno può possedere Tigra… a parte Tigra stessa.-

-fammi indovinare…- interviene Hellcat -… tu sei lo spirito dell’amuleto e ti sei finalmente liberato, ci ho azzeccato?-

-Si, potremmo dire che è così. Se ci tieni, posso anche dirti che io sono tutta la corruzione che esiste nell’animo di coloro che nel corso dei secoli sono state Tigra ed ora, libera da ogni inibizione, posso compiere il mio destino.-

-No… non avevo proprio bisogno della Tigra Oscura.- commenta Hellcat.

-Ascolta….- interviene Scarlet rivolta a quella che Hellcat ha, involontariamente ribattezzato Tigra Oscura –Qui tutti noi abbiamo avuto a che fare con il nostro lato oscuro e possiamo aiutarti a dominarlo se…-

-Non ho bisogno di nessun aiuto.- replica la Tigra Oscura saltando agilmente oltre Scarlet e gli altri –So esattamente ciò che voglio e come ottenerlo: è scritto che ci può essere una ed una sola Tigra e perché il mio potere sia assoluto occorre che Greer Nelson muoia… adesso!-

         Da quando è iniziata la trasformazione della Pseudo Tigra in ciò che è adesso, Greer Grant Nelson ha cominciato una lenta e progressiva trasformazione in essere umano, cadendo, però, a terra, dove ora è rannicchiata in posizione fetale, in preda ad una debolezza sempre crescente. In compenso, mentre sente la vita sfuggirle via, la sua mente si va schiarendo. Intuisce, più che capirlo coscientemente, che la Tigra Oscura, per mezzo dell’Amuleto, le sta risucchiando vita e poteri, ma non ha più la forza di opporsi ed osserva immobile la mano artigliata che sta calando su di lei per porre un’immediata fine alla sua vita.

 

Ed è a questo punto che il Gatto nero si frappone tra la Tigra Oscura e la sua vittima.

-Tu!- esclama la Tigra Oscura fermando la sua mano -Mi ero dimenticata di te: non crederai davvero di potermi fermare?-

         Per tutta risposta Ebony comincia a crescere, diventando sempre più gigantesco, mentre il suo miagolio si trasforma in un ruggito.

-Tutto qui, quello che sai fare?- ribatte la Tigra Oscura diventando gigantesca anch’essa Speravo in una sfida migliore.-

            Afferra Ebony per la collottola e con noncuranza lo scaglia lontano, poi torna di altezza normale ed a volgersi verso Greer.

-Dove eravamo rimaste? Ah, si, stavo per ucciderti.-

            In quel momento la Lama d’Ebano del Cavaliere Nero la trapassa da parte a parte. Dane Whitman non voleva farlo, Ma glie è sembrata l’unica cosa da fare per salvare Greer. Peccato che immediatamente dopo averlo fatto la lama sembri scottargli tra le dita e lui la molli per cadere in ginocchio.

            La Tigra Oscura sembra guardare con sorpresa il sangue che le esce dalla ferita, poi afferra la lama con entrambe le mani e la spinge fuori dal suo corpo. La osserva con una sorta di curiosità e dice.

-Una lama magica… interessante. Potrei usarla per staccarti la testa dal collo, che ne dici cara Greer?-

            Gli artigli di Ebony le piantano nel collo e la Tigra Oscura grida di dolore.

-Maledetto gattaccio.- esclama, mentre tenta di togliersi il gatto di dosso -Vuoi capire che non sei alla mia altezza?-

            Ebony non molla, i suoi artigli sono piantati nelle spalle della sua avversaria, i sui denti ne cercano la gola, poi ecco accadere qualcosa di nuovo.

-Lasciala andare Ebony.-

            Greer è riuscita a rialzarsi. Forse in seguito all’indebolimento della Tigra Oscura dovuto agli attacchi del Cavaliere Nero e di Ebony, ha riacquistato abbastanza forze da rimettersi in piedi e stringersi alla sua avversaria quanto basta per toccare l’Amuleto.

-Cosa… cosa credi di fare?-

-Riprendermi ciò che è mio.- risponde Greer con un filo di voce -Avevi ragione: ci può essere solo una Tigra alla volta e quella posso essere solo io ed ora devo accettarlo.-

-No, non te lo permetto. NO!-

-Non hai scelta… nessuna di noi due ce l’ha, adesso l’ho capito.-

            La luce dell’amuleto le avvolge entrambe e per un attimo almeno sembra che ci sia solo una figura, poi la luce cessa ed in piedi c’è Tigra, quella tradizionale, mentre ai suoi piedi giace una giovane donna bionda e nuda.

            I Vendicatori si avvicinano, mentre Ebony si strofina contro le gambe di Tigra facendo le fusa.

-Greer… sei davvero tu?- chiede Hellcat.

Si.- risponde Greer sorridendo –Sono io, di nuovo padrona di me stessa.-

-E… lei?-

            Wonder Man si china sulla donna a terra, il cui corpo è magro, quasi scheletrico, la tocca, la volta e quel che vede conferma le sue paure.

-È morta.- dice – È come se fosse stata disidratata e mummificata.-

- È stato il potere dell’amuleto.- spiega Greer stringendo in pugno il magico artefatto –Aveva già consumato la vita di questa povera ragazza nel momento stesso in cui ha creato la Tigra Oscura- così dicendo stringe il pugno e l’amuleto si frantuma in tanti piccolissimi pezzi che poi lascia cadere dalla sua mano.

-Greer…- esclama Scarlet –Senza l’amuleto…-

-Non ne ho bisogno – replica Tigra –Ora posso trasformarmi in Greer quando e come voglio, vedete?- e così dicendo si trasforma in Greer e viceversa –Adesso sono io il recipiente, se possiamo dire così, delle energie dell’Amuleto. È stato l’unico modo di tenerle a bada ed è un peso che dovrò portare con me per sempre, come porterò il peso della morte di questa donna… e non so neanche il suo nome.-

-Beh, ragazzi…- interviene Hellcat -Credo che sia il momento di tornare a casa.

-Non così in fretta Patricia cara.-

            Una nuova figura è apparsa dal nulla, accompagnata da una nuvola di zolfo, la figura di …

-Mefisto!- esclama Patsy –Che cosa vuoi tu, adesso?-

-Suvvia, non dirmi che volevi davvero passare dal mio reame e non fermarti nemmeno a salutare? Dopotutto sei sempre mia nuora preferita… ed anche l’unica… al momento almeno.-

-Ex nuora, casomai e non è che ne vada fiera. Tu che c’entri in tutto questo?-

-Io? Nulla, davvero. Sai bene che certi attacchi diretti non sono nel mio stile.-

-Si, come no. Non ti chiamano il Principe delle Bugie per niente-

-Preferisco: “Principe delle Menzogne”, è più… carino. Piuttosto…- Mefisto si avvicina agli altri eroi e sogghigna, mentre Ebony soffia e miagola e Lockjaw si tira indietro emettendo una sorta di borbottio -…. Sono lieto di vedervi tutti in forma: Scarlet cara, la maternità ti dona, diciamolo. Tutto bene in famiglia? Wonder Man? Da quanto tempo non ci vediamo? Tuo padre ti manda i suoi saluti.-

-Crepa.-

-Temo che sarà molto difficile… almeno prima della fine dei tempi. Ma veniamo al Cavaliere Nero. Ti senti bene, Dane Whitman, oppure c’è qualcosa che non va?-

-Adesso basta, Mefisto.- lo interrompe Hellcat –Perché non la pianti e non ci dici cosa vuoi veramente?-

-A dire il vero, e, credetemi, ogni tanto capita anche a me, sono solo venuto a ringraziarvi: quando il Re del Popolo Felino ha risvegliato le energie nascoste dell’Amuleto di Tigra, ha rotto antichi equilibri ed indebolito le barriere tra i mondi ultraterreni, rischiando di scatenare creature che è bene che restino dove sono.-

-Non dirmi che ti preoccupi del benessere di noi poveri esseri umani, adesso.-

-Mia cara Patsy, forse non ti piacerà, ma sta di fatto che io ho un mio ruolo preciso nel grande equilibrio della Vita e della Morte e non ho interesse a che sia turbato prima del tempo stabilito.-

-Ed ora che ne sarà del Popolo Felino?- chiede Scarlet.

-Non sono un problema mio: immagino che si sceglieranno un nuovo Re e continueranno la loro vita come hanno sempre fatto negli ultimi secoli. Quanto a voi... tornate pure alle vostre vite ed alle vostre illusioni, ma accettate un consiglio: non crediate di aver facilmente sconfitto i vostri demoni interiori, potrebbero tornare non appena abbasserete la guardia.-

            Mefisto scompare nella sua solita nuvola di zolfo e lascia dietro di se un gruppetto di eroi perplessi e silenziosi… almeno finché Hellcat non dice:

-Coraggio: torniamo a casa.-

-Si.- Scarlet si china su Lockjaw e gli dice –Portaci tutti a casa, per favore, Lockjaw.-

            Solo un lampo di luce accompagna la partenza, dei Vendicatori e quando cessa nell’arena c’è solo il cadavere ancora caldo del Re del Popolo Felino.

 

            L’infermeria dei Vendicatori è tranquilla adesso: Crystal e Starfox si sono ripresi e la Dottoressa Tumolo

-Vivrà.- conferma la Dottoressa Erica Sondheim –Improvvisamente ha cominciato a riprendersi ed ora sta migliorando sempre più rapidamente.-

-Immagino che sia stata la morte della Tigra Oscura a rompere l’incantesimo.- commenta Greer Nelson, ora in forma umana.

-Come, prego?-

-Nulla, dottoressa, nulla. L’importante e che ora Joanne stia bene.-

-Lei si.- interviene Hellcat –Ma gli altri?- punta un dito contro Agatha Harkness –Lei sapeva cosa sarebbe successo? Per questo ha voluto che quella poveraccia che chiamavamo Pseudo Tigra venisse con noi: doveva essere l’agnello sacrificale forse?-

-Ti assicuro, Patricia, che non ho mai avuto questa intenzione: ero solo convinta che soltanto nella dimensione del Popolo Felino quella povera donna potesse essere curata.-

-E lo è stata… a prezzo della vita. Per questo odio la magia.-

-Beh, a questo punto credo che possiamo tutti tornare alle nostre vite.- conclude Scarlet –Comunque è stato bello collaborare ancora con voi.-

-Sei sempre la benvenuta, Wanda, lo sai.- le dice Calabrone.

            Wanda gli sorride e si rivolge a Pietro:

-Sono felice che hai deciso di tornare nei Vendicatori.-

-Beh…- risponde Pietro –… dopotutto non sono fatto per stare da solo e ci vuole qualcuno che lo tenga insieme questo gruppo.-

            Wanda ride e si rivolge a Polaris.

-Io e te non ci conosciamo abbastanza e dovremo rimediare molto presto, sorella. Imparerai a conoscere Pietro, però: a volte… beh abbastanza spesso in fondo… è un gran rompiscatole, ma sa essere un ottimo fratello se ci si mette d’impegno e ci prova, credimi.-

-Me lo ricorderò.- replica Lorna Dane.

            Hellcat si rivolge a Greer:

-Va davvero tutto bene?

-Certo.- risponde Greer –Stavo riflettendo su quanto ha detto Mefisto sui demoni interiori.- si trasforma in Tigra. –Io devo convivere col mio e spero di essere abbastanza forte da riuscire a tenerlo a bada. Ma se non dovessi riuscire, se dovessi mai cedere al mio lato oscuro… sono contenta di avere al mio fianco degli amici che sapranno fare quel che dovrà essere fatto e, puoi credermi, è un pensiero consolante.

            Se è così, pensa Patsy Walker, ci sarò anch’io per aiutarti, puoi contarci.

 

 

EPILOGO

 

 

            Un piccolo cimitero nei dintorni di Los Angeles. Greer Grant Nelson depone un mazzo di fiori su una tomba: ha pagato lei per il funerale e la lapide ed i familiari della giovane donna che per un breve tempo fu la Pseudo Tigra ed il ricettacolo della Tigra Oscura non hanno capito bene perché. Quanto a Greer è contenta di essere riuscita a scoprire il nome della giovane donna che ha pagato il prezzo più alto a causa delle ambizioni di un folle.

            Scuote mestamente la testa e si avvia verso l’auto nel vicino vialetto, la schiena curva sotto il peso di una colpa che sente propria e con cui dovrà imparare a convivere d’ora in poi.

 

 

FINE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            In realtà c’è poco o niente da dire, visto che tutte le informazioni importanti sono fornite all’interno della storia. Tanto per dare un chiarimento maggiore su Tigra e Hellcat ed il Popolo Felino, mi rifaccio alle note già pubblicate con il N° 9 dei VCO e quindi, via:

1)       Sulla storia di Greer Nelson e Joanne Tumolo aggiungo solo che Cat (tradotta, male, dalla Corno con Donna Gatto) è stata creata nel marzo 1972 nel mensile omonimo da Linda Fite, moglie del disegnatore storico di Hulk Herb Trimpe, con il contributo di Roy Thomas (all’epoca Primo assistente dell’Editor in Chief Stan Lee e suo futuro successore di lì a poco) e con lo zampino, quasi certamente, di John Romita Sr. per la creazione grafica. La Fite fu anche l’autrice delle storie dei successivi tre dei quattro numeri di cui si compose questa sfortunata serie, mentre i disegni furono affidati a Marie Severin (con le chine della leggenda vivente dei comics Wally Wood nel primo numero e di Jim Mooney nel secondo) per i primi due episodi; a Paty Greer, poi moglie del disegnatore Dave Cockrum nel terzo (con chine di Bill Everett) ed agli esordienti o quasi Jim Starlin & Alan Weiss (con chine di Frank McLaughlin) per il quarto ed ultimo numero. Fu una serie anomala nel panorama fumettistico dell’epoca: una serie incentrata su una donna scritta e disegnata da donne ed era animata da uno spirito fortemente femminista con una connotazione spesso negativa dei protagonisti maschili proprio in quanto maschi. Dopo la chiusura della serie, di Cat non si sentì quasi più parlare, almeno finché, nel luglio del 1974, l’autore d’origine portoricana Tony Isabella, assieme al disegnatore Don Perlin, non la ripescò in una storia pubblicata su Giant Size Creatures (serie trimestrale di formato più grande di quello di un comune comic book che dal #2 venne ribattezzata Giant Size Werewolf By Night) per cambiarla completamente, facendola diventare Tigra. Il che ci porta a parlare di…Joanne Tumolo, che ci viene presentata in Cat #1 come la classica scienziata dedita al suo lavoro ed anche un po’ distratta. Nello stesso episodio, scoperte le losche mire del cattivo della storia, Mal Donalbain, la Tumolo rimane vittima di un attentato ed è proprio questa la molla che spinge Greer Nelson ad assumere il ruolo di supereroina. Nel secondo numero scopriamo che è ancora viva, ma una macchina del Gufo per estrarre conoscenze dai cervelli altrui la lascia con un cervello svuotato d’ogni nozione e, di fatto, regredita a livello infantile. Rimane in questo stato per il resto della serie. Quando la ritroviamo in Giant Size Creatures ha ripreso il suo intelletto e ci viene rivelato che non è umana, ma appartiene al cosiddetto Popolo Felino, (lo stesso introdotto, solo un mese prima, su Adventures into Fear #22 da Steve Gerber & Rich Buckler nel serial di Morbius, il vampiro vivente). In seguito sarebbe stato chiarito che appartiene ad un ramo del Popolo Felino nato dall’unione della prima, leggendaria, Tigra e di un Balkathar, il membro del Popolo Felino in esilio che viene periodicamente evocato da un mago terrestre per servirlo. Dopo una manciata di storie di Tigra pubblicate su Marvel Chillers, a partire dal #3 sino al #7 (l’ultimo della serie), nel 1975, della Dott. Tumolo non si seppe praticamente più niente sino ad oggi.

2)        Quanto al costume di Cat abbandonato da Greer una volta diventata Tigra, anche i sassi ormai dovrebbero sapere che è stato ritrovato (in Avengers Vol 1° #141 pubblicato in Italia su Thor, Corno, #167) in un magazzino della Brand Corporation (sempre lei. -_^) da Patsy Walker, che lo usò per intraprendere la carriera di supereroina col nome di Hellcat (tradotto dalla Corno con l’orribile: Nuova Donna Gatto, Yeuch. -_^). Mefisto la definisce la sua nuora preferita perché Patsy è stata sposata con Daimon Hellstrom, il Figlio di Satana. Naturalmente è tutto da dimostrare che Mefisto sia quel Satana, ma noi preferiamo credere di si. -_^

3)       Ci crediate o meno, Patsy Walker è uno dei più vecchi personaggi Marvel, essendo apparsa per la prima volta nel novembre 1944 su Miss America Magazine #2, per poi avere una testata tutta sua, anzi più di una dal 1945 al 1967. In seguito, con un’operazione di cosiddetta retcon, fu stabilito che le storie di Patsy uscite sino al 1962 (o forse sino al 1965) non erano “reali”, ma fumetti scritti dalla madre di Patricia e basati sulla sua vera vita. Questo coincise con un cambiamento di direzione nella serie da sitcom umoristica a soap opera più realistica (almeno quanto può esserlo una soap opera ambientata nel marvel Universe -_^). Dopo la chiusura della sua serie Patsy divenne comprimaria del serial della Bestia su Marvel Adventures #13/16 dal luglio 1972 al gennaio 1973, per poi, in seguito trovare la sua via nei panni della supereroina Hellcat.

A questo punto, non mi resta che darvi appuntamento al n° 15 di Vendicatori Costa Ovest, scritto in collaborazione con l’ottimo Fabio Furlanetto, dove… ma perché togliervi il piacere di scoprirlo da soli? -_^

 

 

Carlo



[1] E così ecco fatto un riassunto, necessariamente succinto di eventi narrati in Cat #1/4 (Uomo Ragno, Corno #11/125). Giant Size Creatures e su troppi altri albi per elencarli tutti. -_^

[2] Si, lo so di aver ripreso questa scena pari pari da Vendicatori Costa Ovest #14, ma si sa che sono pigro. -_^

[3] Come spiegato in Vendicatori Costa Ovest MIT #9

[4] Janet Van Dyne, altrimenti nota come la Meravigliosa Wasp.

[5] Alias Firebird dei Rangers.

[6] Lui forse no, ma voi dovreste, sempre ammesso che abbiate letto Vendicatori Costa Ovest #9.

[7] Federal Bureau of Superhuman Affairs. La speciale agenzia governativa Americana che si occupa dei crimini commessi da e contro superumani e di altro ancora.

[8] Lo avete visto in Difensori MIT #64, vero? No? Vergognatevi e correte subito a leggerlo. -_^

[9] È accaduto nella serie Marvel di Wonder Man, credeteci sulla parola.

[10] Che alluda a Modred il mistico?

[11] Come visto su KT7.